mercoledì 7 ottobre 2015

A spasso nello spazio


"Ceramica Spaziale" ispirata alle opere di Fontana
 Con il seguente progetto ho partecipato all'iniziativa "A scuola di Guggenheim", un programma formativo rivolto a tutte le scuole del Veneto, di ogni ordine e grado, realizzato attraverso la collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim  e Regione Veneto.

Sono stati coinvolti 17 studenti della EIS di Rosà.
Ho concepito questo progetto con l’obiettivo di offrire ai ragazzi la possibilità di sperimentare la realtà attraverso l’arte, coinvolgendo lo spazio e l’ambiente come elementi del fare artistico ed aiutandoli in questo modo ad interiorizzare un rapporto nuovo e più consapevole con il patrimonio culturale e artistico del nostro territorio.

Sono state coinvolte in modo trasversale discipline come Arte e Lettere, creando nuove esperienze e conoscenze. Il punto di partenza è stato la visita alla Collezione Peggy Guggenheim ed alla mostra “Informale. Jean Dubuffet e l’arte europea 1945 – 1970” a Modena, per capire la rivoluzione nella concezione di spazio nell’arte del ‘900. Quindi attraverso varie esperienze gli studenti hanno affrontato i concetti di punto, linea e superficie fino ad arrivare al gesto di Fontana e degli ”artisti spazialisti”.

METODOLOGIA
Il progetto è iniziato nel maggio 2006, per concludersi in settembre ed è stato diviso in diverse fasi. All’inizio i ragazzi si sono accostati al concetto di spazio nell’arte del ‘900 attraverso le visite alla Collezione Peggy Guggenheim, ed alla mostra “Informale. Jean Dubuffet e l’arte europea 1945 – 1970” a Modena, visita che è stata effettuata in lingua inglese, in modo da permettere un’ulteriore occasione di acquisizione terminologica. Quindi si sono consultati a scuola cataloghi su Fontana, Tancredi ed il movimento spazialista in generale.
Sono stati poi svolti laboratori che prevedevano sia lavori individuali che attività di gruppo, realizzando testi, elaborati grafico-pittorici (con tecniche miste e in alcune fasi polimaterici), manufatti in ceramica ed un “ambiente spaziale”. Quest’ultimo lavoro è stato realizzato a settembre, con delle matasse o grovigli tridimensionali che i ragazzi muovevano e disponevano nello spazio, sospesi nell’ambiente. Verniciati questi grovigli con colori fluo, l’ambiente è stato illuminato con una lampada di Wood per richiamare l’effetto delle opere con i neon di Fontana.
Questi laboratori, divisi per “nodi tematici”, sono stati basati sulla metodologia del “fare come…”, aiutando i ragazzi a comprendere modalità di espressione non figurative.

NODI TEMATICI


Calligramma
LO SPAZIO NELLA PAROLA: composizioni con parole realizzando calligrammi sul tema del colore ispirandosi alle poesie futuriste per quanto concerne la libertà compositiva nello spazio della pagina.
NUOVI PUNTI, NUOVE LINEE: lavori grafico-pittorici ispirati alle opere di Tancredi sulle possibilità dimensionali del punto, linea, textures.

È SPARITO L’ORIZZONTE: lavori grafico-pittorici ispirati all’affermazione di Fontana:“La vera conquista dello spazio fatta dall’uomo è il distacco dalla terra, dalla linea dell’orizzonte, che per millenni fu la base della sua estetica e proporzione…” ed al concetto di concetto di spazio centrifugo e centripeto. I ragazzi hanno disegnato facendo continuamente ruotare il supporto dei propri lavori in modo da perdere il senso dell’orizzonte e della gravità.

Superfici
DAL SEGNO AL GESTO: lavori polimaterici su supporti cartacei in cui i ragazzi sono intervenuti attraverso bucature, tagli, lacerazioni. I lavori sono stati completati con l’utilizzo di tempere e collage.

CHE COSA C’E’ OLTRE LA SUPERFICIE: lavori in ceramica ispirati all’affermazione di Fontana: "Tutti hanno pensato che io volessi distruggere: ma non è vero, io ho costruito (...) Io buco, passa l'infinito di lì, passa la luce, non c'è bisogno di dipingere". L’esperienza è stata centrata sulla manipolazione plastica dell’argilla, sperimentando le possibilità espressive del materiale.

UNA LINEA VOLTEGGIA NELLO SPAZIO: realizzazione di un “ambiente spaziale” per andare alla conquista dello spazio intesa come appropriazione dell’ambiente. Il fare artistico può quindi uscire dal perimetro consolidato e sicuro dell’opera per espandersi liberamente nello spazio circostante. Il lavoro si ispira ai soffitti spaziali di Fontana realizzati con luce al neon.

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