"Ceramica Spaziale" ispirata alle opere di Fontana |
Sono stati coinvolti 17 studenti della EIS di Rosà.
Ho concepito questo progetto con l’obiettivo di offrire ai ragazzi la possibilità di sperimentare la realtà attraverso l’arte, coinvolgendo lo spazio e l’ambiente come elementi del fare artistico ed aiutandoli in questo modo ad interiorizzare un rapporto nuovo e più consapevole con il patrimonio culturale e artistico del nostro territorio.
Sono state coinvolte in modo trasversale discipline come Arte e Lettere, creando nuove esperienze e conoscenze. Il punto di partenza è stato la visita alla Collezione Peggy Guggenheim ed alla mostra “Informale. Jean Dubuffet e l’arte europea 1945 – 1970” a Modena, per capire la rivoluzione nella concezione di spazio nell’arte del ‘900. Quindi attraverso varie esperienze gli studenti hanno affrontato i concetti di punto, linea e superficie fino ad arrivare al gesto di Fontana e degli ”artisti spazialisti”.
METODOLOGIA
Il progetto è iniziato nel maggio 2006, per concludersi in settembre ed è stato diviso in diverse fasi. All’inizio i ragazzi si sono accostati al concetto di spazio nell’arte del ‘900 attraverso le visite alla Collezione Peggy Guggenheim, ed alla mostra “Informale. Jean Dubuffet e l’arte europea 1945 – 1970” a Modena, visita che è stata effettuata in lingua inglese, in modo da permettere un’ulteriore occasione di acquisizione terminologica. Quindi si sono consultati a scuola cataloghi su Fontana, Tancredi ed il movimento spazialista in generale.
Sono stati poi svolti laboratori che prevedevano sia lavori individuali che attività di gruppo, realizzando testi, elaborati grafico-pittorici (con tecniche miste e in alcune fasi polimaterici), manufatti in ceramica ed un “ambiente spaziale”. Quest’ultimo lavoro è stato realizzato a settembre, con delle matasse o grovigli tridimensionali che i ragazzi muovevano e disponevano nello spazio, sospesi nell’ambiente. Verniciati questi grovigli con colori fluo, l’ambiente è stato illuminato con una lampada di Wood per richiamare l’effetto delle opere con i neon di Fontana.
Questi laboratori, divisi per “nodi tematici”, sono stati basati sulla metodologia del “fare come…”, aiutando i ragazzi a comprendere modalità di espressione non figurative.
NODI TEMATICI
Calligramma |
NUOVI PUNTI, NUOVE LINEE: lavori grafico-pittorici ispirati alle opere di Tancredi sulle possibilità dimensionali del punto, linea, textures.
È SPARITO L’ORIZZONTE: lavori grafico-pittorici ispirati all’affermazione di Fontana:“La vera conquista dello spazio fatta dall’uomo è il distacco dalla terra, dalla linea dell’orizzonte, che per millenni fu la base della sua estetica e proporzione…” ed al concetto di concetto di spazio centrifugo e centripeto. I ragazzi hanno disegnato facendo continuamente ruotare il supporto dei propri lavori in modo da perdere il senso dell’orizzonte e della gravità.
Superfici |
CHE COSA C’E’ OLTRE LA SUPERFICIE: lavori in ceramica ispirati all’affermazione di Fontana: "Tutti hanno pensato che io volessi distruggere: ma non è vero, io ho costruito (...) Io buco, passa l'infinito di lì, passa la luce, non c'è bisogno di dipingere". L’esperienza è stata centrata sulla manipolazione plastica dell’argilla, sperimentando le possibilità espressive del materiale.
UNA LINEA VOLTEGGIA NELLO SPAZIO: realizzazione di un “ambiente spaziale” per andare alla conquista dello spazio intesa come appropriazione dell’ambiente. Il fare artistico può quindi uscire dal perimetro consolidato e sicuro dell’opera per espandersi liberamente nello spazio circostante. Il lavoro si ispira ai soffitti spaziali di Fontana realizzati con luce al neon.
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